Dal 1956, Michele Chiarlo avvia la sua attività di vinificazione in Piemonte tra tradizione e rigore, leggerezza e passione, cura del paesaggio, arte e comunità ma anche sostenibilità e sperimentazione. Da quattro generazioni lo spirito per la tradizione porta l’azienda a trovare ogni mezzo per valorizzare il territorio delle Langhe e del Monferrato utilizzando solo vitigni autoctoni coltivati in collina. Ogni operazione condotta nei vigneti è eseguita manualmente, dalla concimazione alle operazioni sul verde. Lavorare la vigna è una questione di rigore nelle scelte, nelle pratiche e nei tempi. Scelte che privilegiano la vocazione, la storicità, il prestigio dei luoghi adatti alla vite, che si concretizzano nella decisione di vinificare solo vitigni autoctoni, utilizzando le varietà iconiche e storiche del Piemonte. Pratiche rispettose della naturale evoluzione dei vigneti, studiate perché le varietà si esprimano nella loro piena riconoscibilità, senza forzature. Pratiche che prevedono la tutela del suolo, delle viti e dell’uomo che le lavora, cercando di preservare la biodiversità e l’equilibrio dell’ecosistema. Nella vinificazione vengono impiegate pressature soffici volte a non lacerare le bucce degli acini, fermentazioni, in tini troncoconici di legno, e macerazioni attente a ad un’estrazione polifenolica rispettosa della tipicità varietale. Per l’azienda fondamentale oltre alla tradizione è la sostenibilità. A partire dal 2011 Michele Chiarlo è stata tra le prime cantine ad aderire al progetto VIVA intento a monitorare l’intera filiera produttiva al fine di sviluppare strumenti per una cantina a basso impatto. “Per noi la vigna è qualcosa di vivo, un’esperienza che vogliamo far vivere.”
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