Jacquesson è un nome di grande prestigio di Champagne, presentato da Alberto Lupetti, noto giornalista specializzato in Champagne, come: “La più piccola delle maison e il più grande dei vigneron”; lavora 29 ettari di terreno, sparsi in tutta la regione, facendo confluire il raccolto a Dizy.Fondata nel 1798, da Claude e Memmie Jacquesson ha riscosso immediato successo nelle corti imperiali e dei nobili, vincendo nel 1810 la medaglia d’oro per “La beauté et la richesse de ses caves”, premio assegnato da Napoleone in persona.La famiglia non si accontenta e il figlio Adolphe collabora con personaggi di spicco, per innovare il metodo Champenoise, tra cui il farmacista Jean-Baptiste François con cui determina il corretto contenuto di zucchero per avviare la fermentazione, intuisce il miglior impianto per vigneti, l’attuale distribuzione per filari e non per ultima, l’invenzione della gabbietta con la capsula.Alla morte di Adolphe, l’azienda entrò in un lento declino, fino al 1974, anno di acquisto della famiglia Chiquet.Dopo la ristrutturazione, il rinnovamento delle vigne e il cambio di sede a Dizy, i Chiquet rivoluzionano totalmente la linea, eliminando le vecchie etichette e sviluppano un unico prodotto sans année, denominato selezione “700”, il miglior blend possibile in quella specifica annata, con eventuali aggiunte di vini di riserva, la numerazione è dovuta al registro del conteggio ufficiale della maison.L’uscita di questa nuova edizione diede nuovo slancio all’azienda, accogliendola nuovamente tra le grandi case di Champagne, nonostante la riduzione a 250.000 bottiglie prodotte l’anno.Il rilancio non è solo dovuto all’uscita della nuova etichetta, ma coincide con una viticoltura a basso impatto ambientale, una vinificazione esclusivamente in barrique, un minimo contenuto di solforosa e un misurato liqueur de dosage.
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