Foto proveniente dall’archivio Gravner: A. Barsanti. Produzione riservataNella frazione di Oslavia, all’interno del Collio goriziano ha residenza un mitico interprete degli orange wine, l’azienda agricola Gravner, il primo produttore italiano a servirsi in fase di macerazione e vinificazione delle anfore di terracotta.Il cambio di mentalità da parte di Joško Gravner non fu così rapido, gli studi intrapresi lo portavano a osservare una vinificazione moderna, sempre a caccia della miglior tecnologia, ma dopo reiterate discussioni con il padre, perché non otteneva i risultati sperati, provò un ciclo di vinificazione spontaneo, abbandonando prima l’uso delle barrique e poi delle vasche d’acciaio e integrandolo con le anfore di terracotta interrate, mai scelta fu più azzeccata, così poco alla volta con la rimozione di ogni tecnologia e rimedio chimico, i vini esprimevano sempre di più la loro territorialità, diventando dei veri e propri gioielli della viticoltura italiana.Il conseguente ingrandimento della cantina dagli iniziali 2,5 ettari ai 15 ettari vitati, non ha abbassato la qualità o il minuzioso studio di ogni singola fase, ma ha favorito l’inserimento di varietà come il Pignolo, il Merlot e il Cabernet Sauvignon, affiancandola alla stimata Ribolla Gialla.Inoltre, i vini di Gravner oltre a essere prodotti come un tempo, attuano lo stesso processo produttivo, sostando per 12 mesi in anfora e per almeno 6 anni in grandi botti di rovere.
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