Le selvagge e rigogliose colline di Lamole ospitano tra le vigne più alte del Chianti Classico, le forti escursioni termiche ed un suolo ricco di rocce di albarese e galestro concedono una buona permeabilità al terreno, oltre ad una notevole sapidità.La difficoltà di produrre Chianti in una zona talmente impervia non ha scoraggiato i viticoltori, le prime testimonianze risalgono addirittura all’epoca romana.La famiglia Socci è tra i principali sostenitori di questa remota area del Chianti dal 1071, anno in cui si stabilì la famiglia a Lamole; sarà Giovanni Socci a rilevare la tenuta nell’ottocento, riqualificandola proponendo vini schietti ed autentici.Il figlio Carlo dovette invece fronteggiare l’invasione della fillossera, afide distrusse la gran parte dei vigneti europei, compresi i filari di loro proprietà; fu solo grazie all’esperta e competente mano di Livio Piccini, che Fattoria di Lamole riuscì a reggere alla crisi.Oggi, alla guida della cantina abbiamo Paolo Socci, figura emblematica tra i viticoltori del Chianti Classico, responsabile del rinnovamento e del restauro degli antichi vigneti e dei fabbricati dei suoi predecessori.Fu Paolo nella metà degli anni settanta ad inaugurare la bottiglia di maggior prestigio della cantina, “Le Viti di Livio”, nome che ricorda il grande collaboratore di Carlo, Livio Piccini.Fattoria di Lamole è quindi un simbolo del Chianti Classico, un’azienda che con le sue terrazze ottocentesche restaurate, insieme al suo caratteristico Sangioveto riporta alla mente il paesaggio, la cultura e la storia di questo incontaminato lembo di terra.La produzione è biologica e non si spinge oltre le 15.000 bottiglie l’anno.
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