In Borgogna, sono in rapido aumento i produttori che non solo rifiutano qualsiasi input chimico, ma che tentano di conservare e rivitalizzare il suolo, stabilendo un ecosistema completamente naturale, ricco di biodiversità vegetale e animale; questo concetto sta alla base dell’agricoltura biodinamica e Michel Magnien e ora il figlio Frederic applicano fedelmente i principi trascritti da Rudolf Steiner, il fautore di questa metodologia.Il Domaine Michel Magnien che conosciamo oggi muove i primi passi nella distribuzione delle etichette a proprio marchio nel 1967, la successiva acquisizione di appezzamenti in vari cru della Borgogna, ci porta al 1993, anno in cui Michel dopo aver rilevato le vigne del padre, smette di conferire le uve e imbottiglia l’intero raccolto nella sua cantina di Morey-Saint-Denis.I 30 ettari di vigneto suddivisi tra Grand Cru, Premier Cru e denominazioni regionali, garantiscono una produzione media annua di 200.000 bottiglie, nonostante la filosofia sia da sempre stata basata su procedimenti attenti a non rovinare l’ecosistema, Michel e Friederic introducono i primi concetti dell’agricoltura biodinamica a partire dal 1996, come l’attenersi alle fasi lunari per le principali lavorazioni in vigna e cantina.La certificazione di vini “Organici” da Ecocert e Demeter per la totalità degli appezzamenti viene però raggiunta solo nel 2015.La conduzione biodinamica, assistita da un basso rendimento delle vigne e dal particolare affinamento in giare di terracotta, attesta ancora una volta l’eccellente qualità e solidità di questo magnifico marchio.
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